“DICO DI ME…”

Dico di me che sono un essere sospeso tra la generazione dell’ Estate infinita e quella dell’ Inverno perenne. Nel lembo di chi non sa se essere figlio o genitore, di chi ha una laurea nel cassetto e l’ ha dimenticata insieme a tutte le cose inutili che i cassetti finiscono per divorare. Sono una “giornalaia” in lockdown da molto prima dell’ evento “E” ed indipendentemente dall’ evento “E”. Sono un essere immobile ma fluttuante in un tempo che è molto più’ veloce di me. Sono una “sospesa”, come tanti altri, i sospesi e i sorpresi.

Il giornale “sospeso” è come il caffè’ sospeso, è quello che si rifiuta di tornare al macero, si rifiuta di essere l’ invenduto ed aspetta… che qualcuno lo porti a casa.

Non per sapere il nuovo, che è già vecchio in un istante, ma per capire che ieri è già il contrario di oggi. Il giornale sospeso bisognerebbe portarlo a casa la sera, non per schiacciare eventuali mosche in cucina ma per ricordarci che tutti noi abbiamo la “memoria della mosca”.https://www.la7.it/propagandalive/video/la-memoria-della-mosca-valerio-aprea-legge-giacomo-ciarrapico-22-01-2021-361124

Cosi’..quando vi sentirete sospesi restante li’, meglio un sospeso che un reso, sempre. E venite a dialogare qui, ultimo piano , Scala B.

Cristina Battioni

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