Dopo il vaccino Pfizer stanno tutti bene?
di Cristina Battioni
Alla memoria delle perone che ci hanno lasciato, senza poter scegliere un vaccino-18/03/2021https://youtube.com/watch?v=NQ8zfRJfUuc&feature=share
In attesa delle decisioni definitive promesse da AIFA , la vaccinazione tramite fiale AstraZeneca è stata bloccata in 14 nazioni, tra cui l’ Italia, con un conseguente dannoso ritardo sulla campagna di immunità di massa che, mai come ora, avverrebbe bisogno di un’ accelerazione costante, al culmine delle terza ondata e in un momento di chiusure e distanziamenti.
Nonostante le rassicurazioni dell’ OMS sulla sicurezza del prodotto, nonostante le spiegazioni date dal Ministro della Salute riguardo il nesso di casualità tra vaccinazione e decessi, l’ opinione pubblica ormai ha avuto il suo imprinting.
L’ Imprinting dei volti , dei nomi e delle storie di persone decedute dopo essersi sottoposte al vaccino AstraZenica; di Anna Maria Mantile , insegnante napoletana (61 anni), del Maresciallo siciliano Giuseppe Maniscalco (54 anni), di Sandro Togliatti, docente musicale di Biella (57 anni).
Il comune denominatore di queste vite, drammaticamente interrotte, è l’ aver ricevuto il vaccino incriminato ma , soprattutto, l’ età.
Involontariamente o volontariamente è la loro “giovane età” ad aver alimentato le notizie, ad aver, fin da subito, occupato le aperture dei telegiornali, ad aver diffuso il panico prima che fossero a disposizione informazioni scientifiche e dettagliate.
E’ stato sufficiente rendere pubblici tre volti, tre nomi ed i corrispettivi dati anagrafici per far leva , irresponsabilmente, sulle paure collettive che sono più forti e radicate nel subconscio di qualsiasi assoluzione oggettiva ma tardiva.
Qualunque sarà la decisione dell’ OMS, appoggiata da prove scientifiche e dai referti delle autopsie, basterà a tranquillizzare milioni di persone già in lista per ricevere il vaccino Killer?
Perché mai nessuna prima pagina dei quotidiani o nessuna apertura di telegiornale ha elencato i decessi avvenuti dopo la somministrazione del vaccino Pfizer? Stanno tutti bene, godono tutti di ottima salute?
La Gran Bretagna ha diffuso i suoi dati ufficiali tramite il Ministro della Salute Hancock; su 20 milioni di persone vaccinate si sono osservati 275 decessi di cittadini immunizzati con dosi AstraZeneca e 227 decessi di immunizzati con vaccini Pfizer. In entrambi i casi si e’ spiegato che i decessi sono riconducibili solo ad una consequenzialità temporale, al caso, e non agli effetti collaterali dei suddetti preparati.
E in Italia? Stando al dashboard del Governo sono state vaccinate 1.093.800, almeno con una prima dose. La fascia dei “grandi anziani”, over 86 anni, sta completando il ciclo con la seconda somministrazione entro fine mese . Di loro nessuna notizia . Nessun decesso, nessuna trombosi, nessun problema circolatorio? Tutti risanati, senza effetti collaterali, da un’ acqua santa in fialette congelate?
La logica ci suggerirebbe che il vaccino Pfizer non è un “cocoon” e che, come purtroppo normalmente avviene in situazioni non pandemiche, i decessi, oltre una certa età, si possono verificare improvvisamente ed indipendentemente dalla somministrazione di farmaci.
Quindi, si potrebbe dedurre che anche qualcuno fra loro sia mancato nella discrezione assoluta ma nessuno ne parla, non fanno notizia.
La morte di un anziano non viene nemmeno considerata come reazione avversa ma come fatto naturale; nessun parente denuncia il caso alla procura, nessun giornale manda un inviato ad occuparsene. Il caso non sussiste.
Anzi, il commento comune utilizzato per commentare queste uscite di scena assomiglia ad una frase di circostanza…”Poveretto, e pensare che aveva fatto in tempo anche a vaccinarsi.”
Non si muore di solo Covid o di immunoprofilassi.
Nessuno ne ha parlato tranne il ministro britannico Hancock che ha reso pubblici e spiegato, dati alla mano, i 227 decessi avvenuti dopo, e non a causa, delle somministrazioni di vaccino con acqua santa Pfizer e i 275 avvenuti dopo le somministrazioni del killer Astrazeneca. Non ha creato allarmismo dando spiegazioni logiche; gli infarti, le trombosi e le malattie cardiache provocavano, provocano e provocheranno tristi perdite, di egual misura, indipendentemente dal diavolo, dall’ acqua santa o dal Covid.
I media, non sempre oggettivamente utili ed esplicativi, hanno cavalcato lo scoop della “morte giovane” che fa notizia, provoca sempre sconcerto, paura e panico.
Panico che resterà anche dopo il probabile via libera dell’ EMA , il presunto colpevole verrà scagionato ma non convincerà ,nell’ immediato, gli inseriti nelle liste del vaccino Astrazenica a recarsi ai punti di profilassi.
Si può già scommette su molte defezioni, su decine di cancellazioni , magari nell’ attesa dell’ arrivo di Johnson & Johson che ha comunque un nome più rassicurante rispetto a quello da militare turco del prodotto anglo-svedese
E intanto il piano vaccinale rallenta, i contagi non scendono e non scenderanno drasticamente prima di Pasqua, come ci si auspicava, il bollettino dei morti continuerà a segnalare la scomparsa di centinaia di persone senza nome, le rianimazioni supereranno il 30% di presenze Covid.
Basta un attimo , una foto, l’ inflessione dubitativa nella voce di un giornalista per attivare il meccanismo della paura, dell’ incertezza, della revoca di fiducia, a scapito di tutta la comunità.
Per chiarezza, sarebbe utile considerare che il diavolo Astrazenica ha un costo di 1,78 € a dose, l’ acquasanta Pfizer di 12€, il rassicurante Jhonson & Jhonson è venduto ora a 8,50 dollari.
Il vaccino più economico, prodotto dalla meno nota delle aziende farmaceutiche, è anche un killer , un attivatore di trombi sfuggito ai trials clinici e alla rigida lentezza dell’ EMA?
O, non sarà forse, in un mondo che vive ancora di finanza ed economia, un prodotto scomodo , da sconsigliare all’ utenza a vantaggio di altri ?
Non sempre avremo risposte alle domande, ma è sempre bene porsele.
Intanto tra diavolo acquasanta e nell’ attesa di Johnson e Johnson, che non è una mono dose di baby shampoo, per l’ ennesima volta la guerra al Virus perde tempo mentre il Virus vince l’ ennesima battaglia a tavolino e procede, con tutta calma, il suo processo di cambiamenti non sequenziati.
Presagio esatto fu dunque il corto di Tornatore realizzato per incentivare la campagna vaccinale italiana. Nel suo dimenticabile spot ,”La stanza degli abbracci “, la giovane protagonista continuava a ripetere: “Ho dubbi.”
Il funesto spot funesto è stato, fortunatamente, sospeso ma i dubbi sono arrivati e hanno fatto danno.